Gli pneumatici ecologici aiutano a ridurre le emissioni di CO2 e i consumi delle auto, con benefici per l’ambiente e il portafoglio. Scopriamo insieme le gomme green per capire cosa sono, quali vantaggi offrono e come riconoscere gli pneumatici eco-friendly.
Innanzitutto, questa tipologia di pneumatici viene definita in molti modi. Solo per citarne alcuni, abbiamo: green, eco-friendly, ecologici, biodegradabili. Tutti però indicano le gomme composte da miscele che garantiscono una dispersione energetica inferiore (almeno il 20% in meno) e una maggiore aerodinamicità, con conseguente risparmio sul consumo di carburante.
Sono prodotti innovativi, pensati per rispondere alle nuove regolamentazioni europee EURO 7 (2025/2026).
Esistono varie tipologie a seconda dei materiali utilizzati per la realizzazione, come ad esempio i cereali e le barbabietole, il tarassaco e il mais. Sono realizzati senza l’intervento di petrolio e derivati, rendendo lo smaltimento a basso impatto ambientale.
Ogni pneumatico ha un’etichetta riconosciuta a livello Europeo che attesta la qualità del prodotto secondo diverse categorie. In particolare, per riconoscere le gomme più efficienti e più ecologiche, sull’etichetta deve essere riportata la classe A per l’emissione di CO2, per lo spazio di frenata minore e per la rumorosità (simbolo del megafono con solo una linea nera).
Introdotta nel 2012, l'etichetta dello pneumatico fornisce ai consumatori di tutta Europa informazioni essenziali su efficienza del carburante, sicurezza e rumore, specificando la resistenza al rotolamento degli pneumatici, l'aderenza sul bagnato e la rumorosità esterna.
Molto spesso, inoltre, le case produttrici decidono di aggiungere al nome dello pneumatico il diminutivo ECO oppure di legarlo ad iniziative ecologiche.
Come già anticipato, gli pneumatici ecologici hanno innumerevoli vantaggi a livello ambientale ma anche di consumi e smaltimento, pur mantenendo ottime prestazioni. Infatti, è dimostrato che una gomma eco-friendly può far risparmiare fino al 7,5% in termini di benzina consumata.
Questi prodotti hanno un risparmio economico effettivo e misurabile garantendo performance migliori in termini di resistenza, energia dissipata e durezza. Infatti, l’impatto sull’asfalto della gomma ecologica è più morbido, rendendola meno rumorosa, riducendo l’inquinamento acustico. Inoltre, hanno il massimo livello di sicurezza, una durata maggiore e un’usura limitata nel tempo rispetto ad uno pneumatico tradizionale.
Le case produttrici di pneumatici, data la tendenza attuale di attenzione verso l’ambiente, hanno iniziato a sperimentare nell’ambito, studiando la realizzazione di soluzioni sperimentali all’avanguardia.
Ad esempio, Michelin sta lavorando ad uno pneumatico, da presentare nel 2024, senza camera d’aria per auto elettriche, sempre connesso, sicuro, ecologico e completamente immune alle forature.
GoodYear invece sta testando la realizzazione al 100% di gomme auto con materiali organici e completamente riciclati come gli scarti di riso e di plastica, che prevede di presentare entro il 2030.
Infine Pirelli, al Salone di Monaco 2021, ha presentato il primo pneumatico al Mondo certificato FSC, una certificazione che attesta la provenienza delle materie prime, assicurando che sono state prelevate da foreste gestite in modo responsabile e sostenibile.
Oltre agli pneumatici ecologici, esistono gli pneumatici ricostruiti, un’altra valida alternativa per la riduzione dei consumi e le emissioni dannose all’ambiente. La costruzione di questa tipologia di pneumatico consiste nella sostituzione del battistrada di una vecchia gomma con del nuovo materiale, mantenendo intatta la struttura della gomma per massimo 3 volte. Questo permette di abbattere i costi di produzione di almeno la metà, senza perdere la qualità dello pneumatico, data l’altissima attenzione e la rigidità delle norme Europee in merito. Questo processo, inoltre, permette di ridurre l’impronta di carbonio di molto, favorendo l’economia circolare.
Sicuramente le qualità e le prestazioni di questi prodotti sono altissime ma, come per tutti gli pneumatici, se la pressione non è ottimale, la resa su battistrada sarà inferiore e aumenteranno i consumi di benzina e quindi anche le emissioni nocive per l’ambiente e la spesa per l’acquisto del carburante.
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